mancano oltre cento poliziotti
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Uffici e reparti della Polizia di Stato nella provincia di Arezzo, mancano oltre cento poliziotti ed a breve la situazione peggiorerà in maniera considerevole – In assenza di urgenti assegnazioni vi è il serio rischio che la Polizia sia impossibilitata a svolgere i propri compiti essenziali di tutela dell’ordine e della legalità.
Gent.ma Segreteria Nazionale,
si fa riferimento alla Vostra nota del 18 giugno scorso – inviata su sollecitazione di questa Segreteria Provinciale COISP di Arezzo e in continuità con le numerose precedenti comunicazioni riguardanti la carenza dell’organico di tutti gli Uffici di Polizia della provincia di Arezzo -, con la quale avete opportunamente rimarcato al Dipartimento della P.S. la gravissima e strutturale carenza di personale che, da anni, compromette l’operatività dei Commissariati di Pubblica Sicurezza di Montevarchi e Sansepolcro, e che incide in modo altrettanto significativo anche sulla stessa Questura di Arezzo.
A tale ultima segnalazione il Dipartimento, per il tramite dell’Ufficio Relazioni Sindacali, ha risposto con nota del 16 settembre u.s., nella quale si è limitato a:
- richiamare, come di solito, le consistenze organiche indicate nel decreto del Capo della Polizia del 28 giugno 2022 (c.d. “Atto ordinativo unico degli Uffici territoriali”), la cui attuazione viene rinviata di anno in anno e che, pur essendo oggetto di un presunto “processo di revisione” affidato a un apposito gruppo di lavoro, non ha ancora prodotto risultati concreti;
- affermare che, a conclusione del 20° e 21° corso vice ispettori, la Questura di Arezzo avrebbe ottenuto un’unità “in potenziamento”;
- fornire le consuete comunicazioni di rito relative alle future mobilità e assegnazioni (“tra i mesi di dicembre 2025 e gennaio 2026 saranno attuati ulteriori trasferimenti/assegnazioni nell’ambito dei piani di mobilità del ruolo agenti-assistenti e del ruolo ispettori, …… ancora però da pianificare”).
Ebbene, questa Segreteria Provinciale ritiene opportuno evidenziare quanto segue, ai fini di un cortese e ulteriore intervento di codesta Segreteria Nazionale presso le competenti articolazioni dipartimentali.
L’ultima movimentazione del personale appartenente al ruolo degli ispettori, datata 16 settembre 2025, non ha comportato per la Questura di Arezzo alcun potenziamento di organico, come invece sostenuto dal Dipartimento nella nota di risposta prima ricordata, ma al contrario è risultata una unità in decremento, e con il medesimo provvedimento di mobilità nazionale è già stato disposto il trasferimento di altri due ispettori verso altre sedi, con decorrenza 2 febbraio 2026.
A tale data, dunque, il ruolo degli ispettori della Questura di Arezzo conterà tre unità in meno rispetto alla già carente dotazione.
Tralasciando il fatto che il menzionato organico indicato nell’“Atto ordinativo unico” è, com’è di tutta evidenza, il risultato di una attività che non ha preso in alcuna considerazione le caratteristiche del territorio aretino né le esigenze operative connesse, che non ha valutato che detta provincia presenta un contesto socio-economico di particolare complessità, con un’estensione territoriale significativa, una rete viaria di rilevanza strategica e una diffusa presenza di centri urbani e produttivi, che la città di Arezzo costituisce la prima realtà italiana nel settore orafo, con un distretto industriale di rilevanza internazionale e la presenza di importantissime aziende manifatturiere, logistiche e di servizi, nonché eventi di richiamo mondiale e che tali fattori comportano specifiche esigenze di vigilanza e tutela, è opportuno sottolineare che
- le 267 unità dei ruoli ordinari (quelli che espletano funzioni di polizia e sono impiegabili sia in attività burocratica che nei servizi operativi: vigilanza, ordine pubblico, scorte, controllo del territorio, attività info-investigativa, etc.) previste dal citato “Atto ordinativo unico” dovrebbero essere così ripartite, così come nel medesimo provvedimento è indicato: n. 14 della carriera dei funzionari, n. 64 del ruolo degli ispettori, n. 64 del ruolo dei sovrintendenti, n. 125 del ruolo degli agenti ed assistenti.
- ad oggi gli Uffici sopra menzionati (la Questura ed i due Commissariati di Montevarchi e Sansepolcro) contano su un organico complessivo di 225 unità dei ruoli ordinari (quindi già 42 in meno dei 267 che, con un chiaro calcolo in difetto, se ne vorrebbero loro attribuire);
- dette 225 unità dei ruoli ordinari sono così suddivise: n. 10 della carriera dei funzionari (4 unità in meno delle 14 previste), n. 44 del ruolo degli ispettori (20 unità in meno delle 64 previste), n. 33 del ruolo dei sovrintendenti (31 unità in meno delle 64 previste), n. 138 del ruolo degli agenti ed assistenti (13 unità in più delle 125 previste). Circa 60 degli appartenenti al ruolo degli agenti ed assistenti sono in attesa di trasferimento ad altra sede.
È evidente che la gravissima carenza nei ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori (77 unità in servizio a fronte delle 128 previste) non può essere minimamente compensabile con il lieve esubero di personale nel ruolo degli agenti e assistenti, le cui funzioni e responsabilità sono del tutto diverse.
A quanto sopra, limitandoci ad osservare il prossimo triennio, si aggiunge il fatto che nel 2026 ben 12 sovrintendenti/ispettori andranno in quiescenza, che nel 2027 altri 10 andranno in quiescenza e ancora 7 nel 2028, tutti quanti per raggiunti limiti di età e quindi salvo eventuali pensionamenti anticipati. Stiamo parlando di ulteriori 29 dipendenti (8 sovrintendenti e addirittura 21 ispettori) che attualmente, quasi tutti, si trovano a rivestire incarichi di responsabilità di uffici e articolazioni interne della Questura e dei Commissariati e che non sono facilmente sostituibili, non senza un adeguato periodo di affiancamento e di certo mai da personale del ruolo degli agenti ed assistenti.
È dunque palese che le recenti movimentazioni del personale, che hanno comportato la perdita di ulteriori unità del ruolo degli ispettori presso la Questura di Arezzo, destano fortissima preoccupazione.
In luogo di un necessario rafforzamento dell’organico, già da tempo gravemente insufficiente, si è infatti registrato un ulteriore depauperamento, con il trasferimento in uscita di tre ispettori. Attualmente, come prima detto, a fronte di un fabbisogno di 128 unità (cfr. “Atto ordinativo unico” con dati chiaramente in difetto), ne risultano in servizio appena 77, e nei prossimi tre anni altri 29 operatori andranno in quiescenza. È evidente che, se non si interverrà con tempestività – già in occasione della prossima mobilità di gennaio/febbraio 2026 – destinando alla Questura e ai Commissariati almeno 15-20 nuovi ispettori, la tenuta stessa degli uffici e la capacità operativa dell’intero presidio di Polizia sul territorio provinciale aretino rischieranno di essere seriamente compromesse.
Parimenti critica, se non ancora peggiore allo stato attuale, è la situazione relativa ai funzionari: presso la Questura di Arezzo vi sono importanti articolazioni interne prive di una guida stabile (su tutte l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, al cui interno opera la Squadra Volanti) e alcuni funzionari sono costretti a gestire due o tre uffici contemporaneamente, e se da una parte adempiono a tale enorme carico di lavoro con grande senso del dovere e abnegazione, d’altra parte non poche sono le comprensibili difficoltà che si frappongono al loro impegno, anche per i continui impieghi in altre attività quali i numerosissimi servizi di ordine pubblico e le continue aggregazioni in altre sedi disposte dal Dipartimento.
Verso la metà del 2026, inoltre, verrà meno anche la presenza del dirigente di uno dei due Commissariati, che prima del pensionamento, previsto per febbraio 2027, dovrà fruire di un consistente periodo di congedo ordinario maturato negli anni.
E non è tutto!
Anche la Polizia Stradale, la Polizia Ferroviaria e la Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica versano in condizioni di estrema difficoltà.
Quanto alla Polizia Stradale, il richiamato “Atto ordinativo unico” prevede una dotazione dei ruoli ordinari (quelli che espletano funzioni di polizia e sono impiegabili sia in attività burocratica che nei servizi operativi) pari a complessive 120 unità, così ripartite:
- Sezione di Arezzo: n. 1 della carriera dei funzionari, n. 13 del ruolo degli ispettori, n. 9 del ruolo dei sovrintendenti, n. 22 del ruolo degli agenti ed assistenti, per un totale complessivo di 45 unità;
- Sottosezione Autostradale di Battifolle: n. 11 del ruolo degli ispettori, n. 10 del ruolo dei sovrintendenti, n. 28 del ruolo degli agenti ed assistenti, per un totale complessivo di 49 unità;
- Distaccamento di Ponte a Poppi: n. 1 del ruolo degli ispettori, n. 5 del ruolo dei sovrintendenti, n. 7 del ruolo degli agenti ed assistenti, per un totale complessivo di 13 unità;
- Distaccamento di San Giovanni Valdarno: n. 1 del ruolo degli ispettori, n. 5 del ruolo dei sovrintendenti, n. 7 del ruolo degli agenti ed assistenti, per un totale complessivo di 13 unità.
Ad oggi gli Uffici sopra menzionati contano su un organico complessivo di 76 unità dei ruoli ordinari (quindi ben 44 in meno delle 120 unità previste); dette 76 unità dei ruoli ordinari sono così suddivise: n. 24 presso la Sezione Polizia Stradale di Arezzo (21 in meno di quanto previsto); n. 36 presso la Sottosezione di Battifolle (13 in meno di quanto previsto); n. 8 presso il Distaccamento di Ponte a Poppi (5 in meno di quanto previsto) e n. 8 presso il Distaccamento di San Giovanni Valdarno (5 in meno di quanto previsto).
Guardando ai ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori (è certamente non necessario rammentarne ancora l’importanza), si registra una complessiva carenza di 23 unità (sono 31 a fronte delle previste 54 unità).
Il risultato della suddetta evidenziata carenza di personale (per la Sezione Polizia Stradale di Arezzo si parla addirittura di quasi il 50% in meno della forza che dovrebbe essere disponibile) è che:
- per la Sottosezione Autostradale di Battifolle è quotidianamente un’impresa riuscire a garantire le richieste due pattuglie a quadrante lungo la tratta autostradale dell’A1 di sua competenza, tant’è che è costantemente necessario l’ausilio di pattuglie dai due Distaccamenti di Poppi e San Giovanni;
- l’attività dei due Distaccamenti è oramai ridotta a sopperire alle continue esigenze in ambito autostradale, con ciò facendo venire meno il necessario controllo nella rete urbane e statale;
- la Sezione Polizia Stradale di Arezzo non riesce a mettere in campo una pattuglia esterna da anni, con ciò significando che da anni è venuto meno il primario compito di tale Ufficio ovvero la vigilanza sulla corretta osservanza delle leggi e dei regolamenti in materia di sicurezza stradale e regolarità dei trasporti in ambito stradale. L’impegno dei soli 24 poliziotti che vi prestano servizio è tutto riversato sulle attività amministrative, contravvenzionali, di infortunistica e polizia giudiziaria … e i compiti di corpo di guardia-operatore di sala radio viene sistematicamente garantito dai colleghi in forza ai vari uffici, buona parte dei quali sono obbligati a smisurate ore di lavoro straordinario per assolvere alle mansioni del proprio ufficio.
Quanto poi alla Polizia Ferroviaria aretina, il richiamato “Atto ordinativo unico” prevede una dotazione dei ruoli ordinari (quelli che espletano funzioni di polizia e sono impiegabili sia in attività burocratica che nei servizi operativi) pari a complessive 33 unità, così ripartite:
- Posto Polfer di Arezzo: n. 5 del ruolo degli ispettori, n. 5 del ruolo dei sovrintendenti, n. 11 del ruolo degli agenti ed assistenti, per un totale complessivo di 21 unità;
- Posto Polfer di Terontola: n. 3 del ruolo degli ispettori, n. 3 del ruolo dei sovrintendenti, n. 6 del ruolo degli agenti ed assistenti, per un totale complessivo di 12 unità.
Ad oggi i due Uffici sopra menzionati contano su un organico complessivo di 19 unità dei ruoli ordinari (quindi già 14 in meno delle 33 unità che se ne vorrebbero loro attribuire); dette 19 unità sono così suddivise: n. 13 presso il Posto Polfer di Arezzo (8 in meno di quanto previsto); n. 6 presso il Posto Polfer di Terontola (la metà esatta di quanto previsto).
Guardando ai ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori si registra una complessiva grave carenza di 10 unità (sono 6 a fronte delle previste 16 unità).
Quanto infine alla Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Arezzo, il ridetto “Atto ordinativo unico” prevede una dotazione dei ruoli ordinari pari a complessive 14 unità, così ripartite: n. 4 del ruolo degli ispettori, n. 3 del ruolo dei sovrintendenti, n. 5 del ruolo degli agenti ed assistenti, nr. 2 del ruolo degli ispettori tecnici.
Ad oggi la predetta Sezione conta su un organico complessivo di appena 7 unità di cui uno da mesi aggregato ad altra provincia. Si hanno quindi 7 unità in meno delle 14 unità che se ne vorrebbero attribuire al citato ufficio.
Esaminando i ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori si registra una complessiva grave carenza di 6 unità (sono 4 le unità disponibili, di fatto 3 stante l’assenza continuativa di uno di loro, a fronte delle previste 9 unità).
Se si vuole fare una sintesi della dotazione organica della Polizia in tutta la provincia di Arezzo, abbiamo una previsione dettata dal decreto del Capo della Polizia del 28 giugno 2022 (c.d. “Atto ordinativo unico degli Uffici territoriali”) che vorrebbe complessivamente una dotazione di 434 unità di personale del ruolo ordinario tra tutti gli uffici e reparti della Polizia di Stato della provincia aretina (Questura, Commissariati, Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria, Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica) mentre nella realtà dei fatti ve ne sono appena 327, ovvero ben 107 poliziotti in meno. Se consideriamo i ruoli degli ispettori e dei sovrintendenti abbiamo complessive 117 unità a fronte delle 207 unità previste, ovvero poco più della metà di quel personale che il Dipartimento ritiene necessario per assolvere alle delicate funzioni dei citati ruoli intermedi.
Ora, se è pur vero che il Dipartimento della P.S. tiene sempre a precisare nelle proprie risposte alle denunce di carenza di organico provenienti da tutta Italia che “la prevista revisione della dotazione organica di tutte le articolazioni territoriali dell’Amministrazione della pubblica sicurezza (ovvero l’adeguamento alle dotazioni indicate nell’Atto ordinativo unico), non potrà che trovare compiuta attuazione secondo criteri di gradualità, attraverso un bilanciato contemperamento delle diverse esigenze di ripianamento organico degli uffici interessati” (vale a dire che si arriverà ai predetti numeri pian piano,) non può sfuggire il fatto che, già oggi e ancora peggio a breve, le attività richieste alla Questura aretina ed agli altri uffici e reparti di polizia che insistono nella provincia, non possono essere assolti con ¾ di quella forza che si è ritenuta necessaria (numeri, indicati nel decreto del Capo della Polizia del 28 giugno 2022, che – lo ripetiamo – sono peraltro chiaramente lontani dalle reali esigenze e quindi indicati in grave difetto).
Tutto ciò premesso, questa Segreteria Provinciale ritiene non più rinviabile un deciso e concreto intervento da parte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, volto a ripianare con urgenza le gravi carenze di organico che affliggono tutti gli Uffici e Reparti della provincia di Arezzo.
È indispensabile che, già nell’ambito della prossima mobilità e delle future assegnazioni, venga disposto un significativo incremento del personale appartenente ai ruoli degli ispettori, dei sovrintendenti e degli agenti, nonché un adeguato rafforzamento di personale della carriera dei funzionari la cui presenza è imprescindibile per assicurare continuità, efficienza e coordinamento alle articolazioni operative.
In assenza di tali interventi, il rischio concreto e gravissimo è che la Polizia di Stato non sia più in grado di garantire in maniera efficace la sicurezza dei cittadini della provincia di Arezzo, che si trovi impossibilitata a svolgere i propri compiti essenziali di tutela dell’ordine e della legalità.
Una simile prospettiva, oltre a compromettere la tenuta del sistema di sicurezza pubblica, costituirebbe un inaccettabile arretramento della presenza dello Stato in un territorio complesso, dinamico e strategico come quello aretino.
Questa Segreteria Provinciale, pertanto, si farà promotrice di ogni utile iniziativa volta a richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su tale situazione, coinvolgendo le rappresentanze politiche, amministrative e imprenditoriali del territorio, affinché si facciano anch’esse portavoce presso il Ministero dell’Interno della necessità di un immediato rafforzamento dell’organico della Polizia di Stato in provincia di Arezzo.
Qualora, nonostante le ripetute segnalazioni e richieste, non dovessero pervenire riscontri concreti e tempestivi, questa Segreteria non esclude di porre in essere forme di mobilitazione e di protesta pubblica, comprese manifestazioni di piazza, nel pieno rispetto delle norme vigenti, a tutela della dignità professionale dei poliziotti e del diritto alla sicurezza dei cittadini.
Confidando, come sempre, nella sensibilità e nell’attenzione della Segreteria Nazionale, si resta in attesa di un Vostro autorevole intervento presso il Dipartimento affinché venga finalmente riconosciuta e affrontata la gravissima situazione organica della Polizia di Stato nella provincia di Arezzo.
Cordiali Saluti
La Segreteria Provinciale del COISP di Arezzo